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Di seguito brevi accenni sui paraventi giapponesi.
Il paravento è un complemento di arredo molto utilizzato nelle dimore giapponesi. La sua funzione era di limitare le correnti e delimitare gli spazi.
Il primo paravento nacque in Cina durante la dinastia Han e venne esportato in Giappone a partire dall’VIII secolo. Gli artigiani cominciarono a specializzarsi e nacque il Byobu (proiezione dal vento): erano due pannelli decorati con pitture e successivamente con stoffe.
Come anticipato, i primi paraventi compaiono nel 710.
All’inizio essi erano costituiti da un singolo pannello (Tsuitate), poi una volta entrati a far parte della corte imperiali i pannelli aumentarono fino a sei (Rokkyoku Byōbu).
I paraventi erano coperti di seta e tenuti insieme tramite lacci di pelle o corde di seta, con una cornice di legno.
Durante il periodo Heian (794-1185), il paravento diviene l’arredo principale e i lacci vengono sostituiti da cerniere di metallo (zenigata).
Le strutture risultano così più scomode e pesanti.
Durante il periodo Muromachi (1336-1573) le cerniere vennero quindi sostituite da fogli di carta permettendo alle strutture di essere di nuovo più leggere e trasportabili. I pannelli diminuirono, tornando ad essere due.
Vennero infine utilizzati legni leggeri a questo scopo.