Scrivanie Antiche - Antiquares
556
page-template-default,page,page-id-556,theme-antiquares,woocommerce-no-js,ajax_fade,page_not_loaded,,qode_grid_1300,side_area_uncovered_from_content,vss_responsive_adv,footer_responsive_adv,qode-content-sidebar-responsive,columns-4,qode-theme-ver-10.0,wpb-js-composer js-comp-ver-4.12,vc_responsive,elementor-default,elementor-kit-32676

Scrivanie Antiche

Antiquares  effettua valutazioni di mobili antichi, stime di eredità o catalogazione di intere collezioni d’arte.
Siamo membri dell’AAI, Associazione Antiquari Italiani, operando con passione e serietà nel settore da più di quindici anni.
Se desiderate avere una valutazione delle vostre scrivanie antiche potete contattarci al n.340/8110226, mandarci una mail all’indirizzo: antiquares@gmail.com oppure compilare il modulo apposito, comprensivo di tutti i dati e delle foto dell’oggetto.

Scrivanie Antiche
(Origini – Storia – Caratteristiche)

Le scrivanie, oltre ad avere un loro ruolo funzionale di appoggio per la scrittura, sono diventate con il tempo dei mobili di prestigio per le abitazioni più lussuose. Da semplici tavoli, sono diventate il centro dello studio o della biblioteca, quando sono state arricchite con decorazioni ed abbellimenti.

E’ a partire dal XVII secolo, che i tavoli si evolvono in scrivanie.
Nascono da questo cambiamento le scrivanie San Filippo: si aggiungono cassetti sul piano ed un anta a calatoia al semplice appoggio, con le zampe per lo più a lira.
In genere si usa il legno massello.
Tra le evoluzioni di scrivanie dell’epoca, ricordiamo la Scrivania Mazzarino, che prende il nome dall’omonimo Cardinale della corte francese.
Durante il regno di Luigi XIV, molti ebanisti si cimentarono in questa tipologia di mobile.
Il modello che ne scaturisce è costituito da un piano, una cassettiera per ogni lato ed un vano centrale arretrato per le gambe.
Da questa tipologia deriva anche la scrivania “Boulle”  in tartaruga e bronzo dorato, decorati interamente, nata dal progetto dell’ebanista Andrè Charles Boulle.
Nel XVIII secolo le scrivanie di rappresentanza sono di grande dimensioni, ricche di intarsi e arricchite da bronzo dorato.
Alle fine del XVIII secolo, sotto Luigi XVI, il gusto si sviluppa in scrivanie dalle sottili gambe tronco piramidali, nelle quali piani, fianchi e cassetti sono impreziositi da intarsi a rosoni, con figure derivate dalla mitologia.
Tra i Maestri italiana dell’epoca ricordiamo Giuseppe Maggiolini.
Nel XIX secolo vengono ripresi gli stilli alla Boulle, mentre nel XX secolo le scrivanie diventano quasi esclusivamente ad uso ufficio, squadrate con i ripiani in pelle ed una cassettiere per parte.