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La comparsa della prima ceramica cinese avvenne in concomitanza con il neolitico, con i primi vasi neri dipinti ed intagliati. Durante la dinastia Han si diffusero i primi vasi con decorazioni faunistiche ed il primo accenno di invetriatura. Gli inizi della finitura policroma si ebbe con l’avvento della dinastia Tang (616-906).
Il cambio di stile sotto la dinastia Sung (960-1279), portò al ritorno del nero.
L’introduzione della bicromia delle classiche porcellane cinesi avvenne con la dinastia Yuan (1280-1367) e venne poi perfezionata sotto la dinastia Ming. La qualità di questo genere di vasi raggiunse il suo massimo splendore sotto il regno di Yung Lo (1403-1424) nel quale la qualità dello smalto e della vetriatura migliorarono notevolmente.
I vasi Ming si differenziavano per la bellezza delle decorazioni e per lo stacco tra il blu ed il bianco; solitamente venivano raffigurati draghi, animali e fiori. Le tecniche di lavorazione più utilizzate erano la Duncai che consisteva nell’utilizzo di vari colori (giallo, rosso, marrone nero e verde) successivamente attorniati dal blu, e la Wucai che invece prevedeva l’utilizzo di tre colori, con gli spazi vuoti riempiti dal blu.
Il massimo splendore fu raggiunto sotto la dinastia Qing (1664-1912) nella quale fece la sua prima comparsa la ceramica verde, destinata agli imperatori, lavorata con la tecnica Wucai. I vasi apparteneneti a questo periodo si caratterizzavano inoltre per l’iridescenza sull’invetriatura attorno al blu.
Un ulteriore salto di qualità si ebbe sotto le dinastie Kang Hsi (introduzione dello Smalto Fencai), Yung Cheng e Chien Lung.